Mini Coupè
E con questa fanno cinque: cinque varianti sul tema Mini, in attesa dell’ormai imminente Roadster che deriva proprio dalla Coupè. La prima versione a due posti della Mini si distingue da lontano dalle sorelle: il tetto è infatti più basso e appoggiato come un cappello sulle superfici vetrate. L’abitacolo ridotto ha permesso di ricavare uno scalino posteriore dal quale, a 80 km/h, fuoriesce automaticamente un nemmeno troppo discreto alettone. L’impostazione dell’abitacolo prevede un ampio spazio per guidatore e passeggero; il padiglione è sagomato per ricavare qualche centimetro supplementare in altezza. Tra i tratti distintivi vi sono due gobbe dietro i sedili; la mancanza dei sedili posteriori ha dato più respiro al bagagliaio che ha infatti un volume di 280 litri, addirittura 20 litri in più di quello della Clubman. Per quanto riguarda la plancia, comandi e consolle, non ci sono novità di rilievo rispetto alle solite Mini. Concepita per diventare, la Coupè ripaga dei due posti in meno con un comportamento più equilibrato delle sorelle oltre che con una tenuta di strada superiore. Quest’ultima è stata ottenuta con opportuni irrigidimenti del telaio e una taratura sportiva delle sospensioni che però si fa sentire sui fondi irregolari a discapito del confort. Chi guida in modo brillante apprezzerà, forse ancora più la tenuta, la docilità nel controllo al limite grazie a reazioni più progressive dell’auto in curva quando si solleva il piede dall’acceleratore. Come al solito è presente il tasto Sport che varia le risposte si sterzo, acceleratore e anche rumore del motore. Potrebbe sembrare non del tutto indicato al tipo di auto, ma il quattro cilindri turbo diesel di 2 litri della SD sorprende per generosità ed elasticità. In vendita a 28.990 euro, la Coupè SD permette di toccare i 216 km/h. Sul mercato, dovrà battere la concorrenza di Honda Accord e Jazz ibrida
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